Tribunale di Pordenone – riconosciuto l’assegno divorzile ad un’unione civile

Il Tribunale di Pordenone ha riconosciuto, per la prima volta in Italia in sede di scioglimento di un’unione civile, un assegno divorzile a favore del partner economicamente più debole con l’ordinanza presidenziale del 13 marzo 2019 a firma del dottor Gaetano Appierto; dando chiara applicazione alla L. 76 del 2016.

Il presidente, preso atto della impossibilità di pervenire ad un accordo tra le parti nonché del pacifico squilibrio delle condizioni economico/patrimoniali dei partners, ha ritenuto applicabili al caso di specie gli indirizzi interpretativi espressi dalla Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n.18287/2018 in tema di assegno divorzile per le coppie eterosessuali.

Sentenza n.18287/2018 Sez. Un., la Cassazione ha infatti indicato che si debbano considerare oltre alle «condizioni economico-patrimoniali» degli ex coniugi, il «contributo» dato dalla parte più debole al «patrimonio comune» e la «durata del matrimonio».

La sentenza de qua statuisce che il giudice, nel riconoscere e determinare l’assegno di divorzio, cui deve attribuirsi una funzione assistenziale ed in pari misura compensativa e perequativa, deve accertare le condizioni economico/patrimoniali delle parti, in considerazione del contributo fornito dalla parte più debole al patrimonio comune nonchè la durata del matrimonio e l’età dell’avente diritto.

In ossequio a tali criteri, nella quantificazione dell’assegno divorzile, il giudice ha preso in considerazione anche il periodo di convivenza precedente alla emanazione della legge n. 76/2016, valorizzando anche la fase di convivenza di “fatto” precedente alla celebrazione della unione civile atteso che “la coppia solo con la promulgazione della legge Cirinnà ha potuto ‘legalizzare’ il proprio rapporto, non essendo possibile in epoca precedente contrarre in Italia tra loro una qualsiasi forma di matrimonio” (Cfr. ordinanza presidenziale del 13.3.2019 – Trib. Pordenone).

Alla luce di tali considerazioni, il giudice ha riconosciuto alla coniuge economicamente più debole un assegno provvisorio divorzile periodico – fissato nella misura di euro 350,00 – volto a colmare il peggioramento delle condizioni economiche di quest’ultima dovute al fatto di aver lasciato un lavoro più remunerativo e una situazione economica più agiata per trasferirsi dalla sua città di origine a Pordenone per iniziare una stabile convivenza assieme alla compagna.

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